Boggina Sangiovese Toscana Indicazione Geografica Tipica
Un vino esclusivo come le uve con cui è prodotto.
Bòggina è il Sangiovese delle occasioni a cui è riservata una piccola produzione rivolta a una clientela d'eccezione.
Bòggina Il vigneto storico dell'azienda, impiantato nel 1947 da Gastone Bazzocchi, padre e nonno degli attuali proprietari. Viene selezionato in parte per la produzione dell'omonimo vino Bòggina e in parte per il Torrione.
E' piantato con vigne Sangiovese e, negli anni, è stato ripiantato per settori seguendo una scrupolosa selezione massale dei cloni originali.
Denominazione: Toscana Indicazione Geografica Tipica.
Integralmente imbottigliato all'origine da Petrolo.
Prima annata di vendemmia: 2006
Uvaggio: Sangiovese in purezza
Produzione: 6.000 bottiglie circa dall'annata 2011
Vendemmia: Il Bòggina è ottenuto da una selezione rigorosa e accurata delle migliori uve del vigneto omonimo. Per non privare il Torrione del suo lotto migliore, la produzione di Bòggina viene molto limitata.
Dalla vendemmia 2011 Petrolo sta sperimentando la vinificazione di un lotto di Bòggina in Anfore di terracotta, dove il vino rimane a contatto con le bucce per diversi mesi.
Invecchiamento: il vino viene affinato per circa 16-18 mesi in tonneaux francesi e in botti di rovere da 40 Hl.Perché con circa 140.000 piante in produzione, in gran parte Sangiovese e poi Merlot e in piccola parte Cabernet Sauvignon, produciamo poco più di 75.000 bottiglie in totale (Torrione 50.000, Galatrona 20.000, Bòggina 5000).
Perché il lavoro costante in vigna, unattenzione maniacale in cantina, con una lavorazione delle uve estremamente delicata, senza uso di lieviti selezionati o enzimi, supportati da condizioni pedo-climatiche estremamente favorevoli, ci consentono ogni vendemmia, con risultati ovviamente diversi di anno in anno e differenti caratteristiche a seconda delle condizioni , diavvicinarci al nostro ideale di vino, sia con il Sangiovese, sia con il Merlot. Cioè un vino che al di là della varietà delle uve dal quale è composto, parli il linguaggio del pezzo di terra dal quale proviene.
Che sia nel suo piccolo un classico, che oltre ad essere principalmente buono, riesca a racchiudere in sè le storie delle persone che lo hanno fatto, pensato, che hanno vissuto e lavorato per generazioni su quel pezzo di terra.Perché il vino è un progetto a lunghissimo termine, dove i risultati spesso si cominciano a vedere dopo generazioni e i vini oggi prodotti a Petrolo hanno le lori radici non solo nellepoca di mio nonno (anni 40/70) e di mia madre (anni 80/90) ma, riferendoci allepoca moderna, almeno dal tempo di un precedente proprietario di Petrolo, Giorgio Perrin, agronomo oriundo svizzero di inizio 800, membro onorario dellAccademia dei Georgofili di Firenze, che nel 1834 nel Giornale agrario toscano, parla già delle qualità del Sangiovese a Petrolo, soprattutto della vigna cosiddetta in località Campo Asciutto, lattuale Bòggina, e addirittura riferisce che era uso comune in quei tempi, quantomeno in questa parte della Toscana, cioè il Chianti, piantare uve franzose da abbinare al Sangiovese, le quali non avrebbero alterato le qualità dei nostri vini in quanto il territorio avrebbe prevalso sulle differenti varietà di uva.Ripetiamo, questo in un saggio del 1837 che si può tranquillamente ancora oggi consultare.