Teresa Mincione, laurea in giurisprudenza con abilitazione alla professione di avvocato, professione che ha esercitato sino a quando non ha deciso di svoltare radicalmente vita per passare alla produzione di vino. Anzi, di Casavecchia.
A questa decisione non arriva per un capriccio. Nulla è per caso è , appunto il motivo di questa scelta oltre che essere il nome del suo primo vino, realizzato con il vitigno casertano riscoperto alla fine degli anni ‘90 da Manuela Piancastelli e da Peppe Mancini. Alle spalle ha il diploma di sommelier, poi quattro master di specializzazione fatti a Roma, viaggi in Borgogna e nello Champagne oltre che nelle zone vitivinicole del nostro Paese, oltre dodici anni di collaboratrice della guida Slow Wine, decine di degustazioni.
Una passione crescente, seconda solo a quella della figlia Alessia, oggi quattro anni, che con il pieno sostegno del marito Angelo l’ha spinta nel 2021 a buttarsi a capofitto nella produzione di vino. Con Manuela ci sono tante analogie: anche lei abbandonò una professione, era capo servizio del Mattino, il marito avvocato, la passione travolgente che la spinge in vigna e a studiare, studiare, studiare. Ma non è tutto: queste due donne straordinarie hanno in comune una delle vigne più belle della Campania, villa Monticelli che la Piancastelli le ha venduto sapendo di affidare il lavoro di una vita in buone mani. Un cambio di testimone.