Barbaresco Gaja 1997
Il Barbaresco, vino rosso di grande pregio, nasce dall'azienda vinicola Gaja.
I vitigni di proprietà si estendono a sud del fiume Tanaro, nel comune di Barbaresco, in provincia di Cuneo. È questo il cuore delle Langhe piemontesi, un paesaggio sconfinato fatto di colline. Un luogo unico, in cui i vitigni ricoprono terreni fatti di marne bianche e tufo azzurro e si confondono con noccioleti, boschi e campi coltivati a grano. Sono questi i luoghi in cui si ritrovano le condizioni ideali per la produzione di un vino apprezzato in tutto il mondo. Il sottosuolo ricco di sostanza organica, ma anche ben dreanato e il microclima secco e asciutto permettono ai vitigni di crescere e produrre dell'ottimo vino, dalle caratteristiche strutturali uniche, molto aromatico, speziato e corposo. La vendemmia è fatta rigorosamente a mano a metà ottobre, la maturazione avviene, secondo disciplinare, per 26 mesi di cui 12 in botti rovere o castagno.
L'uvaggio usato per la sua produzione è il Nebbiolo, vitigno autoctono, caratterizzato da una bacca rossa tondeggiante. Per permettere la coltivazione agevole sulle colline a tratti difficili da praticare è praticato l'allevamento a controspalliera, con potatura a Guyot, per permettere solo ai grappoli migliori di giungere a maturazione. Barbaresco DOCG, è la sigla presente in etichetta che garantisce come da disciplinare il luogo di provenienza.Il Barbaresco è un vino dalle sfumature che vanno dal rosso rubino al granato, a seconda del suo affinamento.
È molto brillante, a volte trasparente, di grande struttura, consistenza e concentrazione. Al naso si avvertono sentori floreali di rosa e violetta e di spezie, note fruttate di agrumi quali arance e mandarini che si evidenziano con il passare degli anni. I tannini presenti si avvertono, ma non sovrastano i sentori. Al palato si avvertono la mineralità, la sapidità e l'acidità, che in molti casi si aggiungono alle sensazioni olfattive, in un finale di strutturata persistenza. Ha uno stile classico, elegante e fine.
È l'abbinamento ideale a piatti di selvaggina di pelo e di piuma, ad arrosti di capriolo e faraona. È consigliato per l'accompagnamento ai primi piatti a base di tartufo e a formaggi stagionati, quelli tipici della tradizione piemontese, come il Castelmagno e il Bra. La bottiglia deve essere aperta almeno un'ora prima della degustazione. Se si tratta di un vino invecchiato è consigliabile anche diverse ore prima.
Utilizzare un calice di grandi dimensioni, largo alla base e affusolato verso l'alto, il vino ha la possibilità di ossigenarsi e rivelare i suoi profumi nel naso, prima ancora che nella bocca. La temperatura di servizio è di 16-18 °C.