VIGNA SAN FRANCESCO
CHARDONNAY
Una delle sfide più stimolanti per i responsabili dell’azienda. Il progetto di creare un vino di qualità e rango superiori impiegando il vitigno bianco più celebrato e diffuso a livello planetario nasce a metà degli anni ’80.
La vigna San Francesco viene messa a dimora nel 1985 da Lucio Tasca, nella porzione più bassa del versante, su un terreno più fertile della media di Regaleali a causa di uno strato attivo più profondo e di maggiore freschezza, dovuta a un minor drenaggio dell’acqua piovana. Il materiale clonale arriva in parte dalla Borgogna. La parcella si estende per circa 5 ettari, con un sesto di impianto di 2,60 metri per 1,20 metri (3.200 piante per ettaro), a un’altitudine compresa tra i 520 e i 532 metri. Il substrato di origine è costituito da sedimenti argilloso-sabbiosi, la tessitura è franco-argillosa, debolmente calcarea, con reazione leggermente alcalina (pH 8.1). È un suolo di notevole spessore, ben strutturato, ma le radici non superano i 70 centimetri di profondità. Il terreno ha un normale contenuto di sostanza organica ed è ricco in sali minerali, magnesio e potassio in particolare, con una buona dote in fosforo.
Le viti sono tenute a spalliera, con forma d’allevamento a Guyot doppio. La fermentazione delle uve viene svolta in barrique di rovere francese da 350 litri, con batonnage giornaliero per i primi 10-15 giorni, poi settimanalmente per i restanti 8 mesi di afinamento.
Lo Chardonnay è una varietà molto precoce e a Regaleali raggiunge di solito la sua maturazione tra la ne di agosto e i primi giorni di settembre, con poche variazioni da annata ad annata.
L’inverno, caratterizzato da basse temperature e una buona piovosità, è stato in grado di ricostituire le riserve idriche dei terreni di Vigna San Francesco, permettendo così un ottimo sviluppo della vegetazione durante la successiva primavera, risultata calda e asciutta. Lo sviluppo di un buon apparato fogliare è stato fondamentale per la buona maturazione dell’uva durante l’estate, anche se molto calda e piuttosto siccitosa. Ottima la sanità delle uve che insieme ad una naturale evoluzione della maturazione sono state determinanti per dare struttura e complessità aromatica al vino.
NOTE DI DEGUSTAZIONE:
Aroma complesso di frutta esotica banana e cedro, associato ad aromi di vaniglia, cannella, cioccolato bianco. Elevato corpo e intensità in bocca, equilibrata acidità.
Dal 2012 non fermenta più in barriques, in tonneaux da 350 litri.
Al naso quindi, un vino che non ha una grande predominanza del legno rispetto al frutto.